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La manipolazione dell’anima. INTRODUZIONE

PROLOGO

Roberto Puccio

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LA MANIPOLAZIONE DELL’ANIMA

Roberto Puccio

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Rileggo ogni concetto. Incredulo. Forse dovrei essere felice. Provo rammarico e gioia mentre continuo a fissare questa sorta di testamento che mi è stato consegnato. Respiro la follia e capisco quanto i sentimenti e le emozioni possano nascere da semplici contraddizioni. Per fare qualcosa di straordinario basta essere normali. L’odio e il disprezzo trovano le loro origini nell’amore. La vendetta è la ricerca di un perdono in cui ci si specchia quotidianamente.

Rivivo ogni momento. Il viaggio, la famiglia, le cicatrici. Sulla pelle consumata traspare il dolore con cui ho messo in discussione ogni certezza, e questo è soltanto un altro segno, un tatuaggio, come quello che osservo sul dorso della mia mano, per ricordarmi chi sono, tutte le volte che decido di prendere o lasciare qualcosa.

“Sei il risultato di ciò che sei disposto a sacrificare”, questo mi diceva mio padre, e adesso che mi ha regalato un epilogo agghiacciante, sottratto a una realtà capace di annientare la più efferata fantasia, ho capito il significato.

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