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Cutting: procurarsi dei tagli per stare meglio

In questo undicesimo capitolo, abbiamo visto in che modo Dragan, Alex e Ivonne hanno condiviso gioie e dolori del loro trascorso attraverso una convivenza che li ha visti unire come una famiglia. Il faro è puntato su vicende che riguardano ognuno di loro e, in particolare, su Ivonne, sorpresa da Dragan a procurarsi dei tagli sulle braccia con una lametta.

Si pratica il Cutting per sostituire il dolore mentale con quello fisico

È una forma di autolesionismo che si attua procurandosi ferite sulla pelle con lamette, coltelli, lattine usate. In genere colpisce gli adolescenti e non c’è una spiegazione logica per descrivere la causa scatenante di questo fenomeno sempre più diffuso.

Le ferite sono un modo estremo per lottare contro un dolore mentale

Chi pratica l’autolesionismo vuole evadere, attraverso il dolore, da una sofferenza psicologica. Inoltre, potrebbe essere un modo per percepire la propria esistenza, in tutti quei casi in cui ci si sente vuoti e senza obiettivi.

La ferita crea un rifugio provvisorio, una scappatoia, una via di fuga

Chi si procura dei tagli ha l’illusione di poter scaricare la tensione per dare voce a un malessere che non si riesce controllare. Sentirsi sollevati dal dolore emotivo, anche solo per qualche momento, comporta una ripetitività del gesto.

“L’Osservatorio Nazionale Adolescenza segnala che 2 adolescenti su 10 si fanno intenzionalmente del male”.

Un fenomeno in espansione anche sui social

Su internet esistono comunità virtuali di autolesionisti. Ragazzi che attraverso i social condividono il loro modo di approcciarsi alla sofferenza.

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