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7 peccati capitali. Il potere dei vizi

Tempo di lettura: 6 Minuti

Aristotele li definì gli “abiti del male”. Azioni abitudinarie attraverso le quali vestiamo la nostra personalità lungo il cammino della vita. 7 peccati capitali che distruggono la crescita spirituale e ci orientano verso tutto ciò che è palpabile. Carnale.

Chiamati peccati capitali, ecco l’elenco dei vizi che per istinto o per premeditata scelta ci inducono a compiere azioni “peccaminose”

Superbia
Avarizia
Lussuria
Invidia
Gola
Ira
Accidia

I 7 peccati capitali influenzano negativamente i rapporti umani? Sono parte di un istinto innato?

Prima di vedere come i peccati capitali siano parte del nostro menù quotidiano, voglio farti conoscere un’opera che li rappresenta in modo cruento e senza troppi giri di parole. Un quadro che dipinge la società e che rappresenta, per l’appunto, i sette vizi capitali attraverso figure oscure, inquietanti, che non lasciano spazio all’immaginazione.

Un Pittore che immortalò uno scenario impressionante, un affaccio sull’inferno che descrive appieno i 7 peccati capitali

L’opera è stata firmata da Otto dix nel 1933. Il pittore si arruolò come volontario durante la prima guerra mondiale. Sottoufficiale dell’esercito tedesco, durante il corso della battaglia fu ferito e decorato più volte. Ne uscì talmente coinvolto a livello emotivo, scioccato profondamente a tal punto da trasformarsi in un convinto pacifista. Nel 1909 iniziò il suo percorso artistico nella scuola d’arti decorative di Dresda e più tardi all’accademia di belle arti.

Ecco un video che legge ogni sfumatura dell’opera “I 7 peccati capitali

Detto ciò, facciamo un bel respiro ed esaminiamo i peccati capitali e le loro inclinazioni…

Analizziamo nel modo più pragmatico la presenza dei 7 vizi capitali all’interno della nostra società, nel nostro modus operandi, iniziando dal primo, il vizio che, preso a piccole dosi, può alimentare un’ambizione sana che funge da fertilizzante per l’autostima con cui ricercare i propri successi, mentre, a dosi eccessive, spinge l’albero dell’autostima a ramificare in vanagloria e invidia dando vita a frutti dal sapore narcisistico e malvagio.

SUPERBIA

L’articolo continua dopo la promo del mio libro…

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7 peccati capitali di Dante

Una delle tre fiere che Dante incontra lungo il suo viaggio rappresenta la superbia

Per definizione, il superbo pretende di meritare, a qualunque costo, una posizione di privilegio rispetto agli altri. Leggendo questa definizione su wikipedia, in un flash, mi sono venute in mente due parole; vorrei che scrivessi nei commenti a cosa, invece, hai pensato tu a primo acchito. Ecco le mie: politica e mafia.

Cominciamo bene! Due forze che manifestano la loro superbia continuamente con un solo obiettivo: detenere la materia prima, e cioè il denaro, per sfamare la sete di superiorità. A qualunque costo. Con ogni mezzo. Egoismo allo stato puro. Il male del mondo. Un aspetto legato alla superbia di cui ho parlato in una risposta su Quora. Se ti va, LEGGILA

Unite in matrimonio, politica è mafia portano la bandiera con su scritto SUPERBIA

Fra i 7 peccati capitali di andreotti predomina la superbia

A Giulio Andreotti venne attribuita una frase che celebra la Superbia. Un aforisma che il politico-mafioso ha utilizzato come biglietto da visita:

“Il potere logora chi non ce l’ha!”

Come non credere a una frase tanto veritiera! Chi non vorrebbe un posto di privilegio nella propria vita? Voglio dire, se fossimo tutti privilegiati non ci sarebbe alcuna distinzione, quindi, deve esserci per forza qualcuno che ti guarda dall’alto, qualcuno per cui provare un pizzico di sana invidia attraverso la quale alimentare la voglia di fare, di superarsi… Altrimenti staremmo tutti allo stesso livello. Che noia!

Il problema è un altro: cosa sei disposto a fare per essere uno, due o tre gradini sopra gli altri?

Giulio Andreotti è stato:

  • Sette volte presidente del Consiglio
  • Trentadue volte Ministro della Repubblica
  • Otto volte Ministro della difesa
  • Cinque volte Ministro degli affari esteri;
  • Tre volte Ministro delle partecipazioni statali 
  • Tre volte Ministro del bilancio e della programmazione economica 
  • Tre volte Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato
  • Due volte Ministro delle finanze
  • Due volte Ministro dell’interno 
  • Due volte Ministro per i beni culturali e ambientali 
  • Due volte Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno
  • Una volta Ministro del tesoro
  • Una volta Ministro delle politiche comunitarie 

Peccato che sia stato anche imputato per associazione a delinquere di stampo mafioso e CONDANNATO…

Già, condannato nel 2003: “L’organo giudicante ravvisò che Andreotti dimostrava “un’autentica, stabile, ed amichevole disponibilità verso i mafiosi” Peccato che i fatti a cui si riferiscono erano antecedenti al 1980 e quindi caduti in prescrizione… CHE CULO! Ora, non voglio uscire fuori tema e parlare di politica anche se strettamente collegata con la superbia, ma una cosa la voglio aggiungere…

Voi non ci crederete, ma nella storia della Repubblica Italiana, per numero di giorni in carica, Andreotti è secondo solo a nientepopodimeno che Silvio Berlusconi!

Imputato in oltre venti procedimenti giudiziari! Ma niente di che… Trattative stato-mafia, soldoni prestati ai mafiosi, frode fiscale ecc. È stato condannato a quattro anni di reclusione, di cui tre annullati dall’indulto; CHE CULO! Ovviamente poi è rientrato in politica e bla, bla, bla… A questo punto mi spiego il perché della durata così breve del presidente Giuseppe Conte; solo un anno perché non aveva agganci… MAFIOSI! Draghi? vedremo…

Vi rendete conto in quali cazzo di mani è stata l’Italia per più di trent’anni? Scusate lo sfogo… ma il mio senso patriottico è pari a zero!

Fra i 7 peccati capitali, inutile dire quanto la superbia vada a nozze con l’egoismo, con la vanagloria, con l’invidia e con i soldi…

È vero: siamo più ricchi di ciò che crediamo e potremmo fare a meno di questo attaccamento al denaro che ci rende schiavi e superbi. Forse basterebbe una dose in più di consapevolezza spirituale, qualcosa che ci allontani dal materialismo, dalla voglia di possedere.

Infatti, rimanendo fra noi “persone comuni” non bisogna andare troppo lontano per trovare il primo peccato capitale sulla nostra tavola. Basta imbattersi in uno dei tanti datori di lavoro che mantengono una posizione di privilegio a qualunque costo: sfruttando e sottopagando.

Ancora più semplice è essere superbo senza rendersene conto

Spesso ci si può confrontare con la superbia cadendo nella convinzione che sia autostima. Un confine sottile che delimita una differenza sostanziale: il superbo parla di se, si mette in primo piano e giudica gli altri al di sotto e non in grado di capire. Non cerca un confronto ma si nutre di diffidenza. L’autostima, invece, si ricerca nell’intimità. Chi ha autostima di se stessi si rapporta con gli altri in un confronto altruista, di condivisione e collaborazione. Può mettere in mostra le proprie qualità senza fare leva sui limiti degli altri.

Ad ogni modo, la superbia può essere una trappola dentro cui ci si nasconde per non mettere in mostra delle debolezze. Si finisce per vivere nel rancore e nella frustrazione, esposto a condizionamenti che ti portano a essere solo e AVARO. Questo, però, è il peccato capitale di cui parleremo nel prossimo articolo.

Nel prossimo articolo: AVARIZIA


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